Gli impianti idroelettrici del Piottino

Fra il 1920 e il 1924 fu realizzato l’impianto idroelettrico del Tremorgio, con la costruzione della centrale di Rodi. Invece, la concessione delle acque del Piottino alle Officine Elettriche Ticinesi (OFETLI) portò a partire dal 1928 alla costruzione di un impianto di notevoli proporzioni. Il Cantone rinunciava a sfruttare direttamente le forze idriche con un’azienda di stato, come aveva già fatto con le acque della Biaschina nel 1905, ritenendo di non essere in grado di vendere l’energia prodotta. Per la prima volta nella concessione erano iscritti degli articoli destinati a proteggere il paesaggio, con lo scopo di preservare le attività turistiche. Furono il municipio di Faido e il deputato in Gran Consiglio Ferdinando Pedrini, futuro giudice federale, a muoversi per tutelare le bellezze naturali della regione, in modo particolare garantendo dei deflussi minimi nella Gola del Piottino e per la Cascata della Piumogna a Faido. La motivazione stava nel fatto che Faido e la media Leventina in generale avevano particolarmente sofferto l’esodo dei turisti milanesi verso le località del Trentino e quindi si cercava di mantenere intatte tutte le attrazioni turistiche nella speranza di un nuovo aumento dei villeggianti. I comuni interessati tentarono anche senza successo di sfruttare il loco l’energia prodotta, ancorando alla concessione la creazione di industrie elettrochimiche.

Per la realizzazione degli impianti del Piottino furono attivi circa 500 operai, che utilizzavano delle macchine ad aria compressa. I lavori portarono alla realizzazione di una presa a Rodi a sud della stazione, che, grazie a una galleria della lunghezza di 9 km, portava l’acqua sopra l’abitato di Lavorgo, dove una condotta forzata la conduceva alla centrale. Dopo aver azionato le turbine, veniva portata con un canale fino all’impianto della Biaschina. Il Fiume Ticino era stato deviato per poter costruire una diga con quattro paratoie regolate da una passerella di comando, allo scopo di poter garantire una piena di 700 m³.

Nel 1939-1940 sulla destra del Fiume Ticino sul fondovalle si realizzò un lago artificiale destinato all’alimentazione della centrale del Piottino.

Dr. Fabrizio Viscontini