Poco più a monte di Faido, una profonda incisione dovuta all'azione erosiva del fiume Ticino permette un'accurata visione del substrato roccioso della regione. I ripidi versanti della Gola di Monte Piottino sono costituiti da una roccia cristallina grigia detta gneiss. Si tratta di una roccia molto massiccia e resistente, composta in prevalenza da quarzo, feldspato e mica. Questi minerali sono disposti in un’alternanza di bande grossolane chiare e scure definita con il termine di scistosità. Tale sottile laminazione può apparire localmente pieghettata (quasi a “zigzag”), un fenomeno dovuto alle intense deformazioni generate dalla formazione delle Alpi.
Il particolare e spettacolare contesto geologico di questa stretta gola è stato descritto con precisione da famosi viaggiatori naturalisti della fine del Settecento tra i quali l'italiano Alessandro Volta, lo svizzero Horace-Bénédict de Saussure e il francese Déodat de Dolomieu.
Marco Antognini, collaboratore scientifico presso il Museo cantonale di storia naturale a Lugano.